La sposa degli Dei

Kossi-Komla-Ebri

LA SPOSA DEGLI DEI
NELL'AFRICA DEGLI ANTICHI RITI

 

Prima edizione
Ottobre 2006
"LA SPOSA DEGLI DEI" Nell'africa degli antichi riti - Edizioni dell'Arco

Seconda edizione
Ottobre 2009
"LA SPOSA DEGLI DEI" Nell'africa degli antichi riti - Edizioni dell'Arco.Marna

TOUBA CULTURALE ITALY srl
via Cesare Battisti 1b 20854 Vedano al Lambro (MB)
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Progetto grafico, copertina e impaginazione: Alessandra Carcano
Foto di copertina: Aldo Bianchi

Stampato in Italia 2019
proprietà letteraria riservata
©
Touba Culturale Italy srl

www.toubaculturaleitaly.wordpress.com

È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata.

 

A Marcella
Davide Sélom Komi
Sarah Séyénam Adjoa

Senza il favore degli dèi,
l’uomo non è niente

Omero (Odissea)


Lo spirito dell’Adédjé

     Lasciando la statale asfaltata, la strada che porta al villaggio di Dugà si srotola come un serpente rosso che scivola pian piano in mezzo al verde fitto e brillante della foresta, curvandosi per arrampicarsi sui monti.
     La via che giunge a Dugà ha l’anima scavata da profonde ferite inflittele dalle acque straripanti dell’Adédjé, un fiumiciattolo che più in alto la attraversa.
     Durante la stagione delle piogge, quando il cielo nuvoloso e imbronciato si squarcia per rovesciare la sua tiepida cascata d’acqua ricongiungendo il cielo alla terra, dall’argine dell’Adédjé, l’acqua rossa, limacciosa, gravida di tronchetti, ramoscelli e cadaveri di animaletti, si gonfia a più non posso. L’Adédjé in piena, rotolando giù verso la valle invade la strada come un’orda di barbari, devastando, trascinando di tutto sul suo passaggio. Chi è ignaro del fenomeno stenta a riconoscere l’allegro e cristallino fiumiciattolo in quell’onda sanguigna, melmosa e minacciosa.
     Lassù al villaggio di Dugà, gli anziani dicono di un ragazzo ribelle che lo spirito dell’Adédjé in piena si è impossessato di lui.
     Kossivi, figlio di Mambono (madre di Mambo), fratello di Mambo e Gbédé, nipote dell’
hunò1 Briyawo, già all’età di sette anni era posseduto dallo spirito dell’Adédjé in piena.
     Oggi, girando per le strade sassose e irregolari di Dugà, capita d’incontrare un uomo di bassa statura, gambe arcuate, barba grigia incolta, viso scavato e occhi spenti. I bambini di Dugà lo conoscono bene. Essi lo chiamano Ñonli2 con quel frizzante misto di paura e sfida che alimenta la fervida immaginazione dell’infanzia.
     L’invisibile tessitore che compone le trame delle nostre vite ha decisamente tanti fili al suo telaio. Nessuno avrebbe pensato che Kossivi, figlio di Mambono, nipote dell’
hunò Briyawo, sarebbe finito così come un’ombra silenziosa, lugubre, errante preda e bersaglio degli impietosi giochi dei fanciulli di Dugà.
     Le malelingue dicono che è una vittima dei
vodù di suo zio: l’hunò Briyawo. Altri sostengono che ha voluto vedere oltre la notte.

1 Sacerdote della divinità (vodù)
2 Spirito maligno, fantasma.

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